24 dicembre 2022
Se un lupo dovesse attaccare una persona: Chi è responsabile?
Stol.it - Notizie per l'Alto Adige ci ha intervistato su questo tema. Ecco un breve approfondimento. Nel caso di un'aggressione all'uomo, la questione della responsabilità attualmente non è del tutto chiara. Mentre in passato si ipotizzava una possibile responsabilità extracontrattuale ai sensi dell'art. 2043 c.c., la giurisprudenza si concentra ora sull'art. 2052 c.c., ossia la disposizione relativa ai danni causati dagli animali. La conseguenza è che non spetta più al danneggiato provare il danno, ma che l'onere della prova è invertito dal punto di vista del diritto processuale. In concreto, ciò significa che il privato non deve più provare il nesso di causalità, ma il convenuto deve dimostrare che il danno è stato causato dal caso. Il convenuto è fondamentalmente lo Stato, perché gli animali selvatici fanno parte del patrimonio indisponibile dello Stato. In concreto, però, il ruolo del convenuto si sposta alla regione o, in Alto Adige, alla provincia, perché sono questi enti a esercitare le competenze in materia. L'intera intervista è disponibile al seguente link: intervista su Stol.it
23 ottobre 2022
Il datore di lavoro è autorizzato a monitorare il PC?
Il giornale “Zett - Die Zeitung am Sonntag” ci ha intervistato su questo tema. Ecco un breve approfondimento. Il monitoraggio informatico è generalmente consentito solo per finalità organizzative e produttive, per motivi di sicurezza sul lavoro e proprio per la tutela del patrimonio aziendale, a condizione che vi sia uno specifico accordo con i sindacati o l'autorizzazione dell'ispettorato del lavoro e che i dipendenti siano stati informati sulle finalità della raccolta e del trattamento dei dati. Inoltre, la proporzionalità del monitoraggio deve essere sempre considerata anche in questo contesto. In una sentenza del 2018, la Corte di Cassazione ha affermato che il monitoraggio ex post dei dati è comunque sempre lecito, a prescindere dalle garanzie per il dipendente, se quest'ultimo ha tenuto una condotta illecita o ha causato un danno al patrimonio aziendale. In questo caso, il monitoraggio a posteriori, in caso di circostanze sospette, è quindi consentito.
25 settembre 2022
Videosorveglianza nascosta sul posto di lavoro?
Il giornale „Zett - Die Zeitung am Sonntag“ ci ha intervistato su questo tema. Ecco un breve approfondimento. A determinate condizioni, ogni datore di lavoro può ora monitorare i propri dipendenti. La proporzionalità, ultimamente, è sempre stata una parola d'ordine importante in materia di sorveglianza dei dipendenti. Alla fine del 2019, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha stabilito che il licenziamento è ammissibile a seguito di una sorveglianza video occulta. All'inizio del 2021, anche la Corte di Cassazione di Roma ha confermato che un datore di lavoro ha il diritto di installare una videocamera per rivelare un reato nella sua azienda. Le sentenze giustificano quindi da un lato le telecamere nascoste, ma dall'altro devono esserci seri motivi di sospetto. In ogni caso, è sempre consigliabile valutare in anticipo quando la sorveglianza dei dipendenti è necessaria e legittima.